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Posts Tagged ‘il mio shopping’

E’ da tempo che non pubblico le foto dei miei acquisti indossati, prometto di ricominciare a farlo appena possibile, una maledizione si è abbattuta prima sulla mia macchina fotografica, poi sul tempo, poi sulla mia agenda, insomma, un disastro! Sono stanca di rimandare, quindi ho deciso di pubblicare le foto dei miei acquisti arretrati per rendervi partecipi del mio shopping, seguiranno anche le immagini delle scarpe indossate, non so dirvi quando perché a breve qui dentro cambieranno delle cose, ma… andiamo per gradi e manteniamo la calma.

Durante i saldi ho acquistato un mini dress verde con bustino argentato: suona malissimo, ma non è questo il punto; quando ho convocato parte del conclave scarpologico in preda al panico da abbinamento sono stata confortata e coccolata, visto che Giggetta ha trovato le scarpe perfette per me a Barcellona, in saldo. E sono argento, ARGENTO! E’ una follia, ormai ho un’età, ma una scarpa da fatina può sempre servire in caso di emergenza, non trovate? In ogni caso eccole qui, from Barcelona with love (grazie!):

scarpe argento decolletè

Si abbinano perfettamente anche ai miei cuscini, cosa che non guasta!

Nel lontano novembre, in un periodo deprimente come pochi, mi sono premiata con un gran bel paio di stivali blu Cesare Paciotti, comprati nella bancarella delle meraviglie insieme alle mie ancelle (mi piace il termine ancelle!!) Cris e Laim, un affarone per un modello stupendo, che in still life rende davvero poco:

stivali paciotti blu

E ora torniamo al presente, allo scorso sabato nello specifico: un giretto da Zara ha dato i suoi frutti, anzi, più che frutti direi che sembrano sorbetti! Li adoro, non ho saputo scegliere e per fortuna non è stato necessario farlo, i prezzi di questi sandali sono più che contenuti:

sandali colori pastello zara 2012 low cost tacco metallo

Se la memoria non mi inganna (e sono quasi certa che lo stia facendo) questo è tutto… per adesso, of course.

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L’altro ieri mi sono ritagliata un’oretta di relax e ne ho approfittato per fare un giro da OvsIndustry: appena ho varcato la soglia del negozio ho notato un paio di sandali rosa antico, con una decorazione floreale poggiata sulla t-bar e un tacco basso che definisco “da corsa”; li ho provati al volo e nonostante il tacco non sia dell’altezza che preferisco non ho resistito e li ho presi:

sandali ovs 2012 sandali rosa low cost

Nella forma ricordano le scarpe da ballo, così romantiche ed eleganti; questi sandali sono realizzati in ecopelle, sembrano molto morbidi e comodi, anche in questo caso muoio dalla voglia di indossarli con un bel paio di jeans primaverili; nel lookbook della pagina Facebook OvsIndustry li ho visti in nero, molto chic anche se forse più banali, se vi piacciono vi consiglio di correre nei punti vendita BabyAngel perché temo andranno a ruba, costano solo 34.99 Euro!

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anzi, due:

sandali luciano padovan

sandali luciano padovan

sandali padovan

sandali padovan

Suede blu profondo, dettagli in pelle bianca, tacco a spillo e suola rosa fuxia perlata: vi presento i miei nuovi sandali Luciano Padovan, acquistati grazie a Cristina alla esorbitante cifra di 30 Euro, incredibile, vero? Se volete saperne di più cliccate qui  e leggete il suo post, io continuo ad ammirarli in attesa di poterli indossare, abbinati ad una t shirt a righe e un paio di skinny jeans arrotolati alle caviglie.

Piccolo OFF TOPIC: Ines, un talento in crescita, ha realizzato il suo primo paio di scarpe, si tratta di un paio di tronchetti cuciti a mano con un tacco stratosferico; sono numero 37, inutile specificare che si tratta di un pezzo unico, se siete interessate ad acquistarli cliccate qui!

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Quando ho acquistato le mie prime scarpe vegane “Beyond Skin”, nel negozio “Il Gatto Con Gli Stivali” vi avevo promesso che le avrei indossate e giudicate per voi; finalmente ho avuto modo di calzarle per più di cinque minuti, mi sono infortunata quasi un mese fa e sono ancora sofferente, non dovrei portare le scarpe con il tacco alto, ma secondo voi posso resistere?

L’altra sera ho quindi deciso di indossare queste decolletè, le ho scelte perché pur non essendo troppo alte sono sfiziose e molto trendy. Oggi posso dirvi che sono anche morbide, e molto comode. Pensavo di soffrire per le prime ore, la pelle cede subito e abbraccia il piede, ma le scarpe Beyond Skin non sono realizzate in pelle, quindi ero convinta di doverle portare più di qualche volta per creare la forma del piede. Invece non ho avuto problemi, nè durante la cena, nè durante il dopo cena, e nemmeno durante la successiva mattinata di shopping, le ho messe alla prova parecchio e in occasioni diverse, e si sono rivelate una meraviglia di comodità ed eleganza. E piacciono, cavolo se piacciono, un signore si è fissato a guardarle per due minuti buoni, senza sosta e senza vergogna 😉

Promosse a pieni voti, non vedo l’ora di comprare un bel sandalo estivo e cruelty free!

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Chi segue il blog su Facebook già lo sa da qualche giorno: finalmente ho trovato le ballerine maculate, proprio come le volevo e ad un prezzo del tutto accessibile, 39 Euro.

ballerine leopardate low cost

Le ho già indossate diverse volte anche senza calze e le trovo comodissime, sono molto soddisfatta di questo acquisto; la foto è pessima ma ho ancora problemi con la macchina fotografica, abbiate pazienza!

Se vi piacciono le trovate da Primadonna, anche in altre varianti cromatiche, avevo perso le speranze di trovarle ed invece…

PS: ho ricevuto un altro paio di ballerine in regalo, nei prossimi giorni vi mostrerò anche quelle, in attesa di trovare il tempo per fare le foto ad un certo paio di stivali speciali…

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Da qualche tempo ho avviato una ricerca nel piccolo mondo delle “scarpe vegane”, ossia calzature realizzate interamente con materiali cruelty free, di provenienza non animale. Inutile dirvi quanto sia difficile trovare informazioni utili su una realtà che appare in crescita, ma che spesso viene definita “di nicchia”, come se dovesse essere dedicata solo a chi ha scelto di seguire un’alimentazione di tipo vegetariano/vegano: non è così, ma non voglio essere io a convincervi, preferisco lasciar parlare lo staff de “Il Gatto con gli Stivali”, un piccolo negozio molto accogliente che si trova qui a Roma, nel cuore del quartiere San Lorenzo, specializzato proprio nella vendita di scarpe e borse vegan friendly.

borsa ecoist 2011

Ho realizzato personalmente l’intervista che trovate qui sotto, alla fine troverete una piccola sorpresa fotografica, non pensavate che avrei resistito davanti ad un bel paio di scarpe, per giunta cruelty free!?

pochette ecoist 2011

Come è nata l’idea di creare un negozio in cui vendere solo prodotti cruelty free? Raccontateci la vostra storia!

L’idea di creare un negozio completamente cruelty-free (cf) è in effetti una scommessa un pò azzardata dal punto di vista commerciale nel difficile settore delle calzature. Il Gatto con gli Stivali nasce, in qualche modo, “al contrario” rispetto alla maggioranza delle imprese: infatti a partire dalla cultura e dalla pratica vegetariana (ebbene sì! L’ingenua vivacità degli animaletti ci commuove!) abbiamo pensato che un contributo alla riduzione dell’utilizzo degli animali nella realizzazione di oggetti di uso comune  potesse venire, tra le tante cose, da un negozio specializzato in calzature di materiali alternativi al cuoio che, da quanto ci risultava, non sembrava ancora essere stato realizzato in Italia. Confortati poi dai dati sulla più ampia diffusione delle pratiche vegetariane e vegane rispetto a qualche anno fa, dal percepire attorno a noi una sempre maggiore attenzione alle tematiche etiche ed ambientali, dall’idea che in effetti le calzature, nonostante la diffusione dell’e-commerce, rimangono un articolo ancora adatto a essere venduto in negozio, abbiamo deciso di accettare questa sfida. Certo, per facilitarci la vita, avremmo potuto pensare ad un negozio “ibrido” che affiancasse i nostri marchi cf alle calzature tradizionali, ma abbiamo pensato che un pò di rigore, oltre a soddisfare la nostra esigenza di coerenza ci avrebbe premiato presso la nostra clientela di riferimento e non avrebbe comunque posto alcuna distanza nei confronti di chiunque volesse accostarsi a questi nuovi prodotti. Per considerazioni analoghe abbiamo deciso di non proporre modelli cf di case che producono anche calzature in pelle: avremmo potuto in effetti ampliare la gamma degli articoli da poter offrire, ma vogliamo essere riconoscibili e chiari con tutti e fino in fondo dalla parte dei nostri amici animali! I nostri clienti lo capiranno!
E’ stato difficile scovare i marchi che producono scarpe e accessori senza componenti animali, non soltanto per i materiali esterni, ma anche per collanti, etc? 


Da diversi anni esistono marchi sia esteri che italiani che servono la comunità vegana e vegetariana. Sono aziende presenti su internet ma molto interessate a individuare nuovi canali distributivi anche sui mercati locali e che garantiscono l’utilizzo di materiali di origine non animale in tutta la linea produttiva, in ogni fase e in ogni componente della lavorazione.
Non è stato quindi particolarmente difficile individuare i produttori che ci interessavano, contattarli e in qualche caso andarli a trovare.

scarpe vegane stivaletti vegani
E’ quindi possibile creare prodotti cruelty free al 100%; perché, secondo voi, sono poche le aziende che si prestano a farlo? E perché sono poco pubblicizzate nelle riviste di moda?


Il business della carne e del pellame è colossale, con fortissime economie di scala e con enormi costi ambientali che però nessuno paga, quindi è molto redditizio. La microfibra adatta a realizzare le calzature (un materiale simile al pile ma ad elevata tecnologia che deve essere traspirante, resistente e dotato di elevata impermeabilità, oltre che bello) ha invece un costo relativamente elevato e soprattutto si confronta con una domanda che rimane contenuta: infatti non a tutti è nota l’esistenza di materiali alternativi al cuoio e in ogni caso le nostre abitudini di consumo ci inducono a ritenere “pregiate”, “naturali”, “artigianali” e quant’altro le sole calzature in pellame. Di conseguenza il business delle scarpe cf è ancora molto piccolo e l’incentivo per le imprese a spostarsi su questi tipi di produzione è molto debole, basato in gran parte su convinzioni personali. D’altronde i messaggi che provengono dalla moda e dalla stampa specializzata non contribuiscono certo ad informare il pubblico in maniera non distorta: la clientela interessata alle calzature cf non ha ancora raggiunto quella massa critica che possa renderla un target interessante per le logiche della comunicazione di settore, soprattutto se confrontato con le risorse che si possono ottenere promuovendo i prodotti fashion dei più potenti marchi della mega-industria della pelle.
Secondo voi è vero che se un prodotto è realizzato senza componenti animali è automaticamente di bassa qualità, e nocivo per l’ambiente?


Per quanto attiene alla qualità non possiamo che invitare i vostri lettori a venire a provare le calzature che proponiamo! Secondo noi  sono molto belle e praticamente indistinguibili da quelle tradizionali da tutti i punti di vista, sia nelle versioni lucide che opache. La tecnologia attualmente impiegata per realizzare la microfibra dà un prodotto traspirante e resistente, morbido e dotato di buona impermeabilità, del tutto anallergico, lucidabile, colorabile già in fase di produzione e sagomabile per i vari usi industriali. E’ inoltre ormai possibile simulare qualsiasi tipo di materiale  per soddisfare anche la clientela più glamour. La realizzazione di scarpe e accessori avviene quindi con le stesse procedure utilizzate nell’industria calzaturiera tradizionale, sostituendo il pellame conciato con la microfibra in ogni fase della lavorazione. Anche le cuciture possono essere realizzate attraverso filo di nylon, anzichè di midollo. Per le suole viene utilizzata la gomma, ottima anche riciclata.
Dal punto di vista ambientale, la realizzazione di calzature in materiali di origine non animale può superare teoricamente la necessità di disporre di ampi quantitativi di cuoio per soddisfare la domanda di capi di abbigliamento per l’uomo e contribuire ad eliminare le peggiori forme di allevamento, quello intensivo: importanti vantaggi discenderebbero dalla riduzione dell’impatto ambientale della zootecnia, dall’eliminazione di agenti inquinanti legati al ciclo dell’industria della concia e colorazione delle pelli e, in generale, dalla minore entropia alimentare intesa come riduzione delle risorse impiegate nella produzione di derivati animali per i consumi umani. Le controindicazioni all’uso della microfibra discendono dal fatto che i poliammidi di cui è composta sono comunque derivati del petrolio, con tutto quello che ciò comporta: il petrolio è una sostanza inquinante, che anche laddove non viene disperso nell’ambiente, con l’estrazione determina fuoriuscita di acque fossili e putride che si riversano nel mare e nell’ecosistema. Ed è spesso causa di guerre. E’ ora però possibile (anche se con costi leggermente più alti) ottenere microfibra di elevata qualità attraverso il riciclo delle plastiche comuni, il che può ovviare ai principali problemi di sostenibilità ambientale di questo materiale (che anche nella versione “non riciclata” rimane comunque pienamente “riciclabile”). In prospettiva, occorrerebbe quindi valutare l’effettivo saldo dell’impatto sull’ambiente di un ipotetico ciclo di produzione di massa delle scarpe in microfibra (leggere nella fase di produzione e riciclabili ma dipendenti dall’approvvigionamento e dal trattamento del petrolio) e di quelle in pelle (inquinanti per le forme di allevamento intensivo che i consumi di massa richiedono e l’impiego massiccio della chimica nella fase di concia e colorazione).


Spesso si giustificano i prezzi elevanti delle scarpe in pelle perché realizzate con materiali di “lusso”: si può fare la stessa distinzione anche per i materiali vegan friendly?


Innanzitutto la gran parte delle scarpe che proponiamo possono essere considerata di fascia di prezzo medio, con solo qualcosa di più costoso. Come già accennato sopra il “lusso” per un prodotto vegan-friendly può anche essere di tipo “etico”, ovvero incorporato nell’impatto ambientale che il materiale utilizzato può determinare: a parità di qualità e di aspetto la microfibra riciclata è leggermente più cara di quella “nuova”, forse perché al momento si caratterizza per minori volumi di produzione . Chi la sceglie potrebbe quindi anche farlo a favore dell’ambiente (oltre che degli animali). Va però precisato che prodotti vegan-friendly di prezzo più contenuto sono anche le calzature in pvc, in nylon, in similpelle/sky che rispettano gli animali ma non sono traspiranti né particolarmente resistenti, oppure quelle di tela, che però sono non impermeabili e generalmente poco calde per l’inverno, nonché considerate eccessivamente informali. Si può pertanto dire che anche tra le calzature cf si possa parlare di prodotti di lusso in base alla combinazione delle particolari caratteristiche qualitative che lo individuano (comfort/design/materiale). Un ulteriore aspetto che può caratterizzare i prodotti di lusso consiste nelle pratiche di lavoro adottate per la produzione: i nostri principali fornitori producono in Italia o nei paesi dell’Unione Europea, con tutte le forme di tutela del lavoro previste dalle leggi; gli altri, che lavorano al di fuori dall’Europa, garantiscono l’adozione di contratti di lavoro equosolidali e l’esclusione di forme di dumping sociale nei loro stabilimenti. Pensiamo quindi che si possa dire che, rispetto alle scarpe in pelle di bassissimo prezzo che si possono trovare su internet o nei negozi , le calzature cf che proponiamo possono essere considerate un prodotto di alta gamma (a prezzo comunque accessibile) che il consumatore sensibile alle tematiche degli animali e del lavoro dell’uomo decide consapevolmente di permettersi.
Il vostro obiettivo per il futuro del vostro negozio?


In questo momento siamo assolutamente ancora nella fase di avviamento: quindi il nostro obiettivo immediato è farci conoscere e far conoscere i nostri prodotti ad un pubblico più vasto possibile. L’obiettivo finale, anche in conseguenza delle motivazioni che ci hanno portato a costituirci, è poi quello di riuscire a gestire il negozio assicurando la copertura dei costi, in modo che l’attività riesca a mantenersi nel tempo in equilibrio economico e far venire più persone possibili a contatto con il potenziale innovativo delle nostre calzature. In definitiva, scarpe e accessori cf costituiscono ancora una novità (abbastanza rivoluzionaria) per l’industria calzaturiera e forse una possibile risposta ad alcuni problemi di sostenibilità ambientale. Ci stiamo impegnando: pensiamo che il nostro negozio possa veicolare l’idea di un rapporto più equilibrato tra l’uomo e gli animali, oltre che un messaggio di maggiore compassione e comprensione dei diritti di tutte le specie che abitano il pianeta. Comprare un bel paio di scarpe senza far male a nessuno, vi assicuriamo, è una bella soddisfazione!

ecoist

Le foto che vedete nel post sono state scattate da Cris, già, proprio lei: ho voluto portarla con me sabato mattina in negozio, proprio per potervi garantire anche una seconda opinione oltre alla mia, non legata agli ideali vegetariani e vegani, non vedo l’ora di sentire cosa vi racconterà, in particolare di un certo paio di sandali che l’ha tentata nonostante le temperature non proprio estive…

sandali beyond skin

Quello che posso dirvi è che le scarpe che ho toccato con mano sono di una qualità eccezionale: niente a che vedere con le calzature cinesi realizzate in ecopelle che tutte abbiamo acquistato in giro per mercati e fiere. Si tratta di scarpe realizzate con materiali innovativi e altamente tecnologici, che garantiscono una morbidezza simile a quella della pelle solitamente utilizzata.

scarpe beyond skin pump

Come vi ho fatto intendere ho ceduto alla tentazione del mio primo paio di decolletè Beyond Skin: sono realizzate con una speciale microfibra lavorata fino ad ottenere l’aspetto della pelle di rettile, tanto in voga quest’anno, una bella provocazione, non trovate? Dalle foto non si vede ma anche al tatto sembra pitone, sono così contenta di aver potuto abbracciare il trend dell’inverno senza aver causato la morte di nessun adorabile serpente!

beyond skin scarpe

Nelle foto inserite nell’intervista avrete sicuramente notato le pochette del marchio Ecoist, realizzate con carte di caramelle, crackers e biscotti, e una borsa a tracolla nera che ha sconvolto me e Cris: al tatto era di una morbidezza unica, sembrava in pelle ed invece è stata realizzata con… la plastica delle bottiglie d’acqua! Incredibile, vero? E’ del marchio Matt&Nat, e credo che sia un’ottima idea regalo per le prossime feste, originale e bio!

Se siete a Roma vi consiglio caldamente di andare a provare di persona le scarpe proposte da “Il Gatto con gli Stivali”, ci sono anche modelli da uomo, quindi non avete davvero scuse, lo staff è molto disponibile e sono certa che rimarrete piacevolmente stupiti, è proprio vero che comprare l’ennesimo paio di scarpe sapendo che è cruelty free fa sentire un pò meno in colpa, soprattutto perché non ha niente da invidiare alle sorelle in pelle 🙂

Il Gatto con gli Stivali

Via dei Marsi 16, Roma

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Alla fine…

… ho ceduto al trend dell’anno…

Non fate caso alle calze, l’acquisto non era previsto e la foto è stata scattata in negozio!

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Se c’è un esperto supremo di piedi in questo mondo è il marchio Dr. Scholl, che da sempre propone creme e accessori vari per la cura delle nostre estremità; proprio ieri sono passata in farmacia (che gioia l’autunno) e mentre facevo la fila mi è caduto l’occhio su un paio di ballerine in vernice nera: si tratta del modello Party Feet Dr. Scholl, simile per concetto a quelle FootzyRolls di cui ho parlato diverse volte. Secondo voi, davanti ad un paio di ballerine in vernice con fiocchetto vendute a 12 euro, potevo resistere?

Domanda sciocca, lo so, comunque le ho prese per due ragioni, anzi tre: sono bellissime, sono in vernice, e hanno la suola un pò più spessa delle colleghe che ho provato in passato. Non sono ballerine normali, se avessero la suola in cuoio per piegarle dovremmo romperle, ma sono più resistenti, e chi abita in una città con una pavimentazione che fa pietà sa cosa voglio dire, è un dettaglio che fa la differenza, soprattutto in inverno. Io ho preso la misura 37/38 e calza alla perfezione, peccato che per il momento ci sia solo questa versione in vernice!

Ecco le foto delle ballerine indossate:

ballerine dr scholl indossate

 

ballerine vernice lucida indossate

 

Questa foto è inguardabile ma l’ho messa per farvi vedere le suole:

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Eh sì, in questi giorni è successo anche questo, ma non vi entusiasmate troppo, questa volta non vi racconterò l’ennesima scena strappalacrime avvenuta nella boutique Renè Caovilla, perché il mio ultimo acquisto proviene da ebay. Sono stata indecisa fino all’ultimo secondo, perché questi sandali mi piacevano ma erano stati trattati così male che nemmeno sembrano Caovilla, ma alla fine ho ceduto, con la complicità di un prezzo talmente basso da essere ridicolo. Li ho portati dal calzolaio, li ho puliti con un prodotto apposito  e lo farò di nuovo a breve, per togliere strati di sporcizia di cui ignoro la provenienza: come cavolo si fa a maltrattare in questo modo un paio di sandali così speciali? L’unica risposta che mi viene in mente è che la precedente proprietaria li abbia indossati per il suo matrimonio… in una palude, evidentemente, fatto sta che ora sono qui con me, riempiti di cure e tanto amore. Non mi dispiace l’idea di avere un paio di Caovilla da poter indossare senza dovermi preoccupare ad ogni passo, ma davvero non riesco ad accettare che in questo mondo esista una donna capace di devastare un accessorio che le è costato quanto lo stipendio medio di un italiano. Vabè, scelte di vita, eccoli qui, già mi sembrano più felici di quando sono arrivati 😉

Ho scelto di non pubblicare le foto che avevo scattato dei sandali indossati perché sono pessime, ma non volevo continuare a rimandare la presentazione di questi sandali, che sono con me da più di un mese, rimedierò appena possibile.

PS: ho dato vita ad un nuovo beauty blog, vi aspetto anche lì!

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Questo post è stato un parto, ve lo dico subito; le scarpe qui sotto mi sono costate circa 10 anni di vita, persi in un periodo di quasi 10 giorni, è una buona media non trovate?

Quando le ho trovate, su ebay, non mi sembrava vero: un paio di MiuMiu fantastiche, nuove e del mio numero? Impossibile! Ho salvato la pagina e ho continuato la mia ricerca, ma niente era bello come “loro”, così ho deciso di comprarle. Peccato che il mio conto PayPal fosse triste e secco, quando ho trovato il tempo di ricaricarlo… l’asta era terminata! Noooooooo! Per fortuna sono riuscita a contattare il venditore, un signore gentilissimo che me le ha vendute allo stesso (misero) prezzo che aveva stabilito per l’asta. E’ stato così carino da spedirle con PaccoCelere1, e qui inizia il travaglio: giorni e giorni di attesa, senza nessuna notizia da nessun corriere, sul sito delle Poste sembrava che il postino fosse passato, ma a me non risultava, fino a che non ho letto una cosa terribile: “pacco consegnato”. Peccato che io non avessi ricevuto niente! Dramma, panico, stress, ansia: tutti stati d’animo che Chris e Laim hanno vissuto insieme a me per qualche ora.

Per fortuna, dopo numerosi tentativi, sono entrata in possesso delle mie creature, alle poste sembravo un’invasata, con quella scatoletta stretta al petto come se fosse un bambino 🙂

Purtroppo le foto non rendono giustizia all’altissimo livello di “sbrilluccicume” delle scarpe, queste sono ufficialmente le più pazze in mio possesso, le amo alla follia anche se all’apparenza sono molto lontane dal mio stile. Vi dico solo che mio padre, quando le ha viste, le ha così descritte: “sono scarpe da vecchia pazza biondo platino, con rossetto rosa e unghie da strega”. Come potrei non amarlo alla follia!?

scarpe miu miu

scarpe rosse miu miu

PS: sono una pessima madre, da qualche tempo ho inaugurato un nuovo blog e non ve l’ho detto, scusate! Se vi piacciono le scarpe ma siete anche appassionati di profumi, trucco e inutili vezzi che ci fanno stare tanto bene passate a trovarmi, l’ultimo post riguarda… i piedi!

 

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